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Ictus

L’ictus viene definito come un disturbo neurologico, ad insorgenza acuta, che si manifesta clinicamente con sintomi e segni derivanti dalla sede e dall’entità della lesione focale cerebrale. Può essere di due tipi: ischemico o emorragico.

1) L’ictus ischemico
È il più frequente, ed è causato da un ostacolo al flusso sanguigno diretto al cervello (ischemia cerebrale) che può essere dovuto ad un restringimento progressivo o ad una chiusura improvvisa di un’arteria.

2) L’ictus emorragico
È causato dalla rottura di un’arteria cerebrale; può verificarsi per aumento della pressione arteriosa, come nel caso di un’emorragia cerebrale primitiva, o per la presenza di una malformazione congenita della parete dell’arteria (aneurisma). In quest’ultimo caso si parla di emorragia subaracnoidea.

©Keith Haring

ICTUS: SINTOMI E RIABILITAZIONE

Riconoscere i sintomi

Intervenire in tempi rapidi può salvare una vita. Riconoscere i sintomi dell’ictus è quindi di vitale importanza. Esiste una terapia, chiamata rTPA, che se somministrata entro poche ore dall’esordio dei sintomi, può ridurre i danni e la gravità delle conseguenze.

I sintomi sono:

  • formicolio o non riuscire più a muovere (paralisi – plegia) o muovere con minor forza (paresi) un braccio o una gamba o entrambi gli arti di uno stesso lato del corpo;
  • la bocca storta;
  • non riuscire a vedere bene metà o una parte degli oggetti (emianopsia);
  • far fatica a parlare, sia perché non si articolano bene le parole (disartria) sia perché non si riescono a scegliere le parole giuste o perché non si comprende quanto viene riferito dalle persone (afasia);
  • un violento e molto localizzato mal di testa, diverso dal solito.

In caso di sintomi, non bisogna perdere tempo ma chiamare subito il 118 e farsi portare in ospedale e mai aspettare che il sintomo passi da solo. L’ictus è un’emergenza: aspettare significa consentirgli di danneggiare sempre di più il nostro cervello. È fondamentale l’intervento tempestivo nelle prime tre/quattro ore.

La riabilitazione

Superata la fase acuta, a seconda degli esiti e delle disabilità residue, occorre seguire un programma riabilitativo.

I pazienti colpiti da ictus che sopravvivono all’evento, dopo un periodo trascorso nei reparti per acuti, iniziano un percorso di riabilitazione che, in relazione alla gravità delle condizioni cliniche e neurologiche all’ingresso, avrà percorsi diversificati.

La valutazione riabilitativa del soggetto colpito, rappresenta un momento importante della presa in carico del paziente.

Nei soggetti colpiti da forme gravi, è solitamente, necessaria una prima fase di stabilizzazione clinica, volta al mantenimento dell’equilibrio metabolico ed emodinamico, nonché al trattamento delle infezioni ed alla prevenzione dei decubiti; è fondamentale, inoltre, lo svezzamento dai presidi invasivi, la fisioterapia respiratoria mirata a ridurre le secrezioni bronchiali e salivari nei pazienti a lungo allettati e portatori di cannula tracheostomica, associata all’adattamento alla stazione seduta in carrozzina, anche quando ancora non si è verificato un recupero di coscienza.