Cefalea
Con il termine “cefalea” si definisce un dolore localizzato a livello del cranio, provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore. In alcuni casi si tratta di un disturbo occasionale; più spesso invece si manifesta frequentemente e in modo intenso.
Come conseguenza, capacità lavorativa e vita familiare e sociale di chi ne soffre possono essere compromesse.
La cefalea colpisce prevalentemente la popolazione nella fascia d’età adulta (tra i 20 e i 50 anni) senza però risparmiare bambini, adolescenti e anziani.
CEFALEA: CAUSE E TIPOLOGIE
Le cause
Le cause della cefalea non sono ancora del tutto chiare.
La familiarità è un fattore di importanza rilevante: spesso, infatti, chi soffre di cefalea ha in famiglia altre persone che soffrono dello stesso disturbo.
La cefalea, in particolar modo se si tratta di emicrania, può essere scatenata da alcuni fattori come: alimenti e odori forti o pungenti
Altri fattori scatenanti: eventi stressanti, variazioni dei ritmi di vita abituali, periodo mestruale, variazioni climatiche, esposizione al sole, altitudine, farmaci, posture scorrette prolungate.
Individuare ed evitare, per quanto possibile, il fattore scatenante può essere utile per ridurre il numero di crisi.
Le tipologie più comuni: sintomi e diagnosi
Le cefalee si distinguono in due macrocategorie:
Cefalee primarie: definite anche essenziali o idiopatiche, sono quelle che non derivano da altre condizioni mediche e rappresentano da sole la patologia.
Cefalee secondarie: definite anche sintomatiche, sono quelle in cui la cefalea rappresenta un sintomo di un’altra patologia di varia natura.
CEFALEA: SINTOMI, CAUSE, CURE
Cefalea tensiva: sintomi e cause
È la tipologia di cefalea con il maggior tasso di incidenza (il 90% delle cefalee, di cui 75% di sesso femminile).
La cefalea di tipo tensivo può essere:
– infrequente (meno di una volta al mese);
– frequente (da 1 a 15 volte al mese);
– cronica (più di 15 volte al mese).
Il dolore è di tipo costrittivo, di intensità lieve-moderata, interessa tutta la testa e non impedisce in genere le normali attività.
In qualche caso il paziente può avere modesta intolleranza a luce o rumori.
Il dolore non si aggrava con i movimenti.
La durata delle crisi può variare da mezz’ora a più giorni.
Nelle forme più severe e croniche, il dolore può comparire al risveglio e proseguire fino a sera.
Emicrania: sintomi e cause
L’emicrania è un tipo di cefalea che colpisce una consistente percentuale di popolazione.
Ha prevalenza nella fascia dell’età adulta (12%) ed è più frequente nelle donne (18% contro il 6% per gli uomini).
L’emicrania si distingue in due forme principali: emicrania senza aura ed emicrania con aura.
Il dolore è prevalentemente unilaterale, ma può manifestarsi anche bilateralmente o alternarsi su entrambi i lati.
È più spesso pulsante o martellante, di intensità moderata o forte e peggiora con il movimento, anche con quelli più banali come chinare il capo o salire le scale.
Al dolore spesso si associano nausea, vomito, intolleranza a luce, rumore e odori.
Il paziente con emicrania generalmente necessita di riposo in un ambiente buio e silenzioso.
Nell’emicrania con aura, molto meno frequente rispetto alla precedente, la fase dolorosa è preceduta da alcuni sintomi neurologici, detti aura.
Essi sono caratterizzati da disturbi visivi come visione di lampi, macchie luminose o scure, zig-zag o greche luminose, visione offuscata, assenza di visione in una metà del campo visivo.
Cure, terapie e trattamenti per la cefalea
La diagnosi di cefalea è essenzialmente clinica e, quindi, una raccolta completa di informazioni sulla storia della cefalea è fondamentale per la diagnosi.
Molto importante anche l’acquisizione di notizie su presenza di altre malattie, sui farmaci assunti abitualmente, sugli stili di vita ed attività lavorativa, su eventuali malattie familiari.
Dopo la visita neurologica, il medico stabilirà se è necessario effettuare esami di approfondimento.
In alternativa, potrà formulare una diagnosi e prescrivere una terapia appropriata.